Lama Di Luce by Andrea Camilleri

Lama Di Luce by Andrea Camilleri

autore:Andrea Camilleri
La lingua: ita
Format: mobi
Tags: Mystery & Detective, General, Fiction
ISBN: 9788838927058
editore: Sellerio di Giorgianni
pubblicato: 2012-03-14T23:00:00+00:00


Dieci

«Certo che pigliai contatto. Eccome se lo pigliai!».

«Non mi diri che...» fici Montalbano sbalorduto.

«No, non sugno arrivato al dunqui. Manco don Giovanni ce l’avrebbi fatta. Ma vi devo arrifiriri tutta la storia dal principio pirchì è curiosa. Stamatina, che potivano essiri le novi, m’annai ad appostari con la machina sutta al villino della Bonifacio, armato di santa pacienza. Niscì come a ’na furia alle deci, si misi ’n machina e s’addiriggì verso Montelusa. Io naturalmenti la seguii. Lei, arrivata davanti alla clinica Santa Teresa, sterzò, pigliò il vialetto e annò a firmarisi al parcheggio. Io fici lo stisso mentri che lei trasiva nella clinica. Quanno io annai all’informazioni, non c’era cchiù. Allura mi qualificai e mi dissiro che la Bonifacio aviva addimannato qual era la càmmara indove era arricoverata la signura Loredana di Marta. Io non se sapivo nenti del ricoviro. Ma non fici dimanne, non volivo perdiri tempo, pigliai l’ascensori e annai al terzo piano, come m’era stato ditto. Appena che fui nel corridoio sintii voci alterate. Era un cinquantino, certamenti di Marta, che diciva: “Tu a mè mogliere te la devi scordare! Ti proibiscio di vidirla! Tu sì la causa d’ogni cosa!”, e la Bonifacio gli diciva: “Levati di mezzo, cornuto!”. A ’sto punto di Marta l’affirrò per le spalli e la sbattì contro il muro. Per fortuna ’ntirvinniro dù ’nfirmeri. Di Marta sinni trasì nella càmmara della mogliere, Valeria s’avviò verso l’ascensori. Io fici ’n modo d’arrivarici prima di lei. Accussì ’nni vinimmo ad attrovari suli dintra alla gabina. E siccome che lei chiangiva, le spiai se aviva a qualichiduno malato gravi. ’Nzumma, a farivilla brevi, me la portai al bar della clinica. Ma lei non ci volli trasire, voliva allontanarisi. Allura la convincii a viniri ad assittarisi a un bar vicino che aviva i tavolini di fora. Semo stati ’nzemmula squasi un dù orate».

«E bravo Mimì. Levami ’na curiosità, come ti sei prisintato?».

«Come l’avvocato Diego Croma. Pinsai che era meglio se usavo lo stisso nomi col quali m’aviva accanosciuto Loredana».

«Si sfogò con tia?».

«No, mi dissi che chiangiva di raggia e no di dolori pirchì il marito della sò amica del cori gli aviva ’mpiduto di vidirla e avennole io addimannato la scascione m’arrispunnì che il marito era giloso della loro amicizia. E che era stato lui a mannare la mogliere allo spitali per le botte che le aviva dato».

«Ti dissi pirchì?».

«Sempri per gilosia. Ma di ’n autro omo».

«E per ottiniri ’sto gran risultato ci hai mittuto dù ure?».

«No, il risultato vero è che domani doppopranzo alle quattro vaio a la sò casa pirchì mi voli parlari in quanto avvocato. E allura io mi sono mittuto a spiegarle ’na causa che mi sono ’nvintata al momento».

«Che causa?».

«’Na causa pinali ’ntricata nella quali io m’addimostro un avvocato senza scrupoli».

«Pirchì l’hai fatto?».

«Pirchì aio avuto la ’mprissioni che la Bonifacio non circassi a un avvocato onesto».



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.